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La Chiesa sono io

Succede l’8 giugno 1870, quando il Concilio Vaticano emana il dogma dell’infallibilità del Papa. Un temporale devastante si avvicina alla città di Roma. La perturbazione, che oggi potrebbe essere spiegata in poche frasi come fenomeno naturale da qualsiasi meteorologo della televisione, ha suscitato spiegazioni contrastanti fra i dignitari assembrati, inclini a favorire cause superiori, tipo fulmini angoscianti al momento della morte di Gesù Cristo: gli avversari del dogma ci vedevano l’espressione dell’ira divina, i fautori invece l’espressione della manifestazione di una potente approvazione dal cielo. La controversia ha scisso i partecipanti del 1. Concilio Vaticano. Una minoranza importante ha combattuto con veemenza l’emanazione del dogma. Un teologo ha apostrofato il dogma come „opera del diavolo“. Papa Pio IX. invece, seguito sopratutto dai cardinali italiani, voleva a tutti i costi che la sua posizione e la sua immagine venissero rinforzati nel mondo minacciato da idee liberali e secolari, generati in seguito alla Rivoluzione francese. La lotta del Papa contro il modernismo era in primo luogo indirizzato al rifiuto delle scoperte scientifiche che stavano in contrasto con l’interpretazione superstiziosa dei fenomeni da parte della Chiesa. L’infallibilità era concepita per rinforzare la sua immagine, per far vedere i muscoli. Il Papa non ascoltava le obiezioni avanzate da molti teologi. Non contava che un suo predecessore Onorio I. fosse stato scomunicato per eresia, quindi smentiva nella sostanza il concetto del dogma, non contava che la tradizione non considerasse l’infallibilità. In maniera di Luigi XIV. di Francia il Papa declamava: la tradizione sono io, la Chiesa sono io.

Pio IX. era, come tutti i suoi sudditi servili, convinto, che il diritto divino stia sopra il diritto secolare. Questo é ISIS nella sua forma pura. Non ci meraviglia quindi, se su questa falsariga il Presidente centrale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, un certo Francesco D’Agostino, esigò in un intervista radiofonica che i tribunali nazionali non mettessero il naso nelle faccende della Chiesa riguardante gli abusi innumerevoli dei preti pedofili su minorenni, perché questo era di competenza esclusiva della giurisdizione ecclesiastica. Anche questo é ISIS nella sua forma pura.

In considerazione dell’opposizione in seno al Concilio, il Papa, da alcuni credenti chiamato „Vice-Dio“, ha decretato delle regole per gli interventi dei prelati che hanno praticamente troncato qualsiasi libera e liberale opinione, un arte che viene praticata oggi da molti politici. Contrariamente a Concili precedenti non furono invitati i Principi, in primis il re d’Italia che pretendeva l’annessione di Roma nel territorio italiano, un atto, che avrebbe fortemente danneggiato la posizione del Papa.

Il nuovo dogma non trovò per molto tempo nessuna applicazione concreta. Ci voleva una decisione di Pio XII., che si dilettava di provare questo strano giocattolo. l’Infallibile ha decretato l’assunzione corporea di Maria nel cielo. É strano, che persone capaci di pensare, accettino una simile credenza insensata. Questa fiaba antropomorfa deve costernare anche un teologo. Già una superficiale riflessione dovrebbe attivare il freno di emergenza prima di decretare un simile dogma. Maria si dilegua quindi davanti agli occhi degli invitati verso il cielo. La forma sferica della terra non ammette tuttavia una localizzazione inequivocabile della direzione del suo percorso. Arrivata nel cielo, vogliamo soffermarci su un dettaglio. Un luogo che accoglie un corpo umano deve ovviamente essere uno spazio tridimensionale. Quindi il cielo é tridimensionale. Einstein ci ha insegnato che questo include anche la temporalità, quindi necessariamente un prima e dopo, l’invecchiamento. Lascio al lettore di continuare il pensiero. Purtroppo Pio XII. non si ha chiesto come sarà Maria dopo 100’000 anni.

Vogliamo comunque precisare, che cosa significhi concretamente il dogma dell’infallibilità. Questo attributo si limita al caso, che il Papa parli di verità della fede o del costume in sua funzione di supremo interprete di essa. Non é quindi infallibile quando parla della previsione del tempo o dei numeri vincenti del lotto. Tanti avrebbero preferito questa variante.