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Il suicidio assistito

Acta Sanctorum é il titolo di un’opera che rappresenta un almanacco redatto nel 1643 dal gesuita Johann Bolland: é composto di un gran numero di leggende, racconti, sofferenze, fatti, vita e morte dei personaggi beatificati dalla Chiesa cattolica, son particolare attenzione alla sorte dei martiri. Molti di questi testi fanno venire i brividi al lettore, anche se nello stile del diario non manca una certa piacevole e, al medesimo tempo, stucchevole descrizione delle atrocità e delle bestialità umane commesse. Raramente nella storia i più forti hanno ammesso le idee di quelli che professano una credenza diversa. La storia ricorda come sono stati trucidati i cristiani dai romani, i cristiani dai cristiani, gli ebrei dai cristiani, i cristiani dagli ebrei e tutti dai musulmani fanatici. Spesso anche le convinzioni politiche hanno generato lo stesso effetto. Homo homini lupus! Tuttavia possiamo osservare una certa singolarità nelle persecuzioni dei primi cristiani. La morte divenne per loro un biglietto d’entrata nel regno di Dio perché dovuta alla loro fede in un mondo migliore, perfetta nell’aldilà, vista come una ricompensa generosa ed eterna per le sofferenze subite in vita terrena: in somma, una morte coraggiosa in segno della loro testimonianza. Così il martirio non fu percepito come un’ingiustizia scandalosa, bensì come una polizza di assicurazione per una felicità paradisiaca. Non solo i cristiani hanno affrontato le torture e la morte con un eroismo stoico e con una grande forza d’animo, ma hanno esaltato e attivamente provocato – e qui si manifesta l’assurdità! – il crudele destino. Migliaia e migliaia di persone sono andate in ricerca zelante del tormento. Ne riporta la cronaca in modo coscienzioso e dettagliato il Martyrologium Romanum, l’almanacco, appunto, che ordina in forma cronologica per ogni giorno dell’anno la storia dei santi e dei beati morti sul rogo, sbranati da bestie feroci, decapitati o trucidati in altro modo (la fantasia umana é illimitata anche per la varietà delle torture praticate). Ma le storie raccolte si riferiscono solo alle persone elevate agli altari. La moltitudine dei deceduti non ha trovato accesso nelle cronache clericali. L’esaltazione della Chiesa cattolica degli eroi sottace, infatti, che la maggioranza é andata a cercarsi il martirio con il solo scopo di farsi emettere il lasciapassare per il cielo. Così rimane inevitabilmente inosservato che l’acquisto di questo passaporto é stato l’equivalente del suicidio assistito, molto assistito! I credenti hanno provocato la propria condanna: sputare su una statua pagana (St. Satyrus), provocare la bestie feroci (S. Germanicus) sbeffeggiare i romani (S. Antonia) e rovesciare l’altare dei credenti antichi (S. Valentina) sono solo pochi esempi di un vasto numero di provocazioni, ovviamente punite con la morte.

Oggi, la Chiesa si scandalizza all’idea del suicidio assistito e sostiene che sia esclusivamente competenza di Dio (e nel passato degli inquisitori) decidere quando una vita deve finire! E dimentica volutamente che oggi il suicidio assistito é prevalentemente applicato in caso di sofferenza terminale. Certo, la cura palliativa rappresenta un’alternativa al suicidio assistito, ma questa soluzione é molto relativa e in tanti casi non nell’interesse del malato.

Rimane quindi la costatazione che la ricerca attiva del martirio é tuttora glorificata dalla Chiesa, mentre il molto meno invasivo suicidio assistito subisce la condanna della stessa.